Poesie (Ragazzoni)/Parte seconda/De Africa

Parte seconda - De Africa

../ ../Laude dei pacifici lapponi IncludiIntestazione 13 agosto 2009 75% raccolte di poesie

Parte seconda Parte seconda - Laude dei pacifici lapponi


 
Vi dirò dunque dell’Affrica,
la qual Affrica è il paese
dove sta il senegalese,
4l’ottentotto ed il niam-niam;
ed ha un clima così torrido
che, pel sole e i gran calori,
tutti i neri sono mori
8ed in più, figli di Càm.

Gli abitanti — detti indigeni —
così in uggia han panni e gonne
che, sì uomini che donne,
12vanno nudi, o giù di lì;
ed han gusti così semplici
che, talor, se è necessario,
mangian anche il missionario
16che li accolse e convertì.

Pur ve n’ebbero, di celebri
affricani, e di cartello:
Amonasro, il moro Otello,
20la regina Taïtù,
e fra tutti memorabile
quel Scipione l’Affricano
così detto, perché un sano,
24vero e buon romano fu.

Fattispecie di triangolo
con la punta volta in basso,
mezzo arena e mezzo sasso
28e padul l’altra metà
(tre metà?), caos di polvere
con dentro iridi di fiori,
tale è l’Affrica, o signori,
32nella sua complessità.

L’Ibi, il tropico del Canchero
l’equatore, l’Amba rasa
sono là come di casa,
36con il ghibli, il Congo, Assab;
col cammello, con il dattero
e la tanto celebrata
adamonia digitata,
40che sarebbe il baobab.

Sono là. E là — tartufolo
minerale — c’è il diamante,
c’è la pulce penetrante,
44e la ria mosca tsè-tsè.
Ed è là che a volte càpita
di veder, tra arbusto e arbusto,
quel pulcino d’alto fusto
48che lo struzzo è detto... ed è.

Ma la cosa che c’è in Affrica
e più merita attenzione
è il terribile leone,
52ruggibondo e divorier.
Non è ver che di proposito
sia malevolo e cattivo,
ha un carattere un po’ vivo,
56e va in bestia volentier.

Ed allora, Dio ne liberi
incontrarlo per la strada!
Se per lì non ci si bada
60si finisce entro il leon.
Affamato, quei vi stritola
vi trangugia a larghe falde
poi, tra ciuffi d’erbe calde,
64digerito vi depon.

Sono cose che succedono.
Ma l’ardito cacciatore
col fucil vendicatore
68spaccia il mostro — e come no!
Urli, spari, capitomboli!
Crolla il re della foresta.
Alla sera... Allah! gran festa
72di tam-tam e di falò.

Viva l’Affrica ed il semplice
suo figliolo, l’affricano.
Non ancora buon cristiano
76veramente come va;
un po’ lesto di mandibola,
un po’ lento nel lavarsi,
coi capelli crespi ed arsi,
80... ma... speriamo... si farà.

Già, pel bianco nostro merito
ei, selvaggio ebano ignavo
si piegò, percosso e schiavo,
84nella pelle del zio Tom,
ed — onore per lui inclito —
importato or ora in Francia
s’ebbe a far bucar la pancia
88sulla Marna e sulla Sòm.

Benvenuto dal tuo Senegal,
fratel nero, e dal Sahara;
dalla tua contrada avara
92benvenuto a crepar qui.
Vien! L’Europa qui ti prodiga
(giù la barbara zagaglia!)
la civile sua mitraglia
96che già tanto suol nutrì!

Ti vogliamo eroe... Rallegrati.
Pur, se mai, ti si dà il caso
che tu porti fuori il naso
100da quest’orgia, o almeno un piè,
quando torni ai tuoi, ricòrdati:
(quando là sarai tranquillo)
— Tante cose al coccodrillo,
104per mio conto, e al cimpanzè!