Poesie (Parini)/VII. Odi/XV. A Delia

XV. A Delia

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VII. Odi - XIV. Al cardinale A. M. Durini VII. Odi - XVI. Sulla chinachina

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XV

A DELIA

[1798-99.]

<poem>

Perché infocata il volto e le luci divine; e scarmigliato e sciolto giú per le spalle il crine, 5qual dal marmo saltante di greca man bellissima baccante, Delia, m’assali: e vuoi che rauca per l’atroce battaglia i tristi eroi 10segua mia lira: e voce mandi d’alto furore, nata solo a cantar pace ed amore? Ahi ! se l’orrida corda fremer farò d’Alceo, 15quando la terra lorda di gran sangue plebeo mostra col fiero carme, fra i troni scossi e i ciechi moti e l’arme; io ti vedrò ben presto 20sovra le mamme ansanti chinar la faccia; e il mesto ciglio sgorgar di pianti; e mentre il pianto cade tutta ingombrarti orror, sdegno e pietade.