Poesie (Giacomo da Lentini)/Rime/Madonna mia, a voi mando

Rime
XII
Madonna mia, a voi mando

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Giacomo da Lentini - Poesie (XIII secolo)
Rime
XII
Madonna mia, a voi mando
Rime - Amando lungiamente Rime - S'io doglio no è meraviglia

 
     Madonna mia, a voi mando
in gioi li miei sospiri,
ca lungiamente amando
non vi porea mai dire
5com’era vostro amante
e lëalmente amava,
e però ch’eo dottava
non vo facea sembrante.

     Tanto set’alta e grande
10ch’eo v’amo pur dottando,
e non so cui vo mande
per messaggio parlando,
und’eo prego l’Amore,
a cui prega ogni amanti,
15li mei sospiri e pianti
vo pungano lo core.

     Ben vorria, s’eo potesse,
quanti sospiri getto,
c’ogni sospiro avesse
20spirito e intelletto,
c’a voi, donna, d’amare
dimandasser pietanza,
da poi ch’e’ per dottanza
non vo posso parlare.

25 Voi, donna, m’aucidete
e allegiate a penare:
da poi che voi vedete
ch’io vo dotto parlare,
perché non mi mandate
30tuttavia confortando,
ch’eo non desperi amando
de la vostra ’mistate?

     Vostra cera plagente,
mercé quando vo chiamo,
35m’incalcia fortemente
ch’io v’ami più ch’io v’amo,
ch’io non vi poteria
più coralmente amare,
ancor che più penare
40poria, sì, donna mia.

     In gran dilettanz’era,
madonna, in quello giorno
quando ti formai in cera
le bellezze d’intorno:
45più bella mi parete
ca Isolda la bronda,
amorosa gioconda
che sovr’ogn’altra sete.

     Ben sai che son vostr’omo,
50s’a voi non dispiacesse,
ancora che ’l meo nomo,
madonna, non dicesse:
per vostro amor fui nato,
nato fui da Lentino;
55dunqua debb’esser fino,
da poi c’a voi son dato.