Poesie (Fantoni)/Varie/VIII. Brindisi
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VIII
Brindisi
Sposo di Orizia,
le rugiadose
piume amorose
spiega col diì;
5col dì, che a Fillide
sul primo albore,
per man d’Amore,
le luci apriì.
Le nude Grazie
10e la Fortuna
su l’aurea cuna
spargeano i fior.
D’invidia ardevano
le non curate
15Ore passate
presso di lor.
E carchi i Genii
l’ali odorose
di mirto e rose,
20di gelsomin,
altrui porgevangli
onde fregiarsene,
onde intrecciarsene
l’aurato crin.
25Su le tue docili
penne i miei voti
ai dì remoti
consegnerò.
Né dell’Oceano
30saran dispersi
ne’ gorghi i versi,
ch’io canterò.
— Cento risorgere
candide aurore,
35figlie d’amore,
vegga il mio ben;
che ad essa piovano
gioie felici,
influssi amici
40di pace in sen.
E fra le languide
mie braccia, pallida
ceda alla squallida
Necessitá. —
45A questo augurio
Bacco presiede:
nel vino siede
la veritá.