Poesie (Fantoni)/Odi/Libro I/XX. A Giorgio Nassau Clawering Cowper
Questo testo è completo. |
◄ | Libro I - XIX. All'abate Gioachino Pizzi | Libro I - XXI. A Fosforo | ► |
XX
A Giorgio Nassau Clawering-Cowper
(1784)
Nassau, di forti prole magnanima,
no, non morranno quei versi lirici,
per cui suona piú bella
l’italica favella.
5Benché in Parnaso primi si assidano
Pindaro immenso, mesto Simonide,
e Alceo dai lunghi affanni,
spavento dei tiranni,
vivono eterni quei greci numeri,
10che alle tremanti corde del Lazio
sposò l’arte animosa
del cantor di Venosa.
Tu fra gl’illustri nomi dei secoli
andrai famoso, né potrá livido
15oblio sparger di frode
la meritata lode.
Nel facil core t’alberga un’anima,
pietosa madre d’opre benefiche;
regina in te risiede
20la giustizia e la fede.
La tua ricchezza l’ingiuste modera
leggi del fato: negata al vizio,
è ricompensa amica
della dotta fatica.
25Invan corrotta natura insídiati,
figlia del fango: fra i ceppi tacciono,
alla ragion soggetti,
i contumaci affetti.
Trionfa il Perso: mesti s’incurvano
30sotto l’obbrobrio del giogo i popoli:
con barbarico orgoglio
ei li guata dal soglio.
Lordi di sangue, sparsi di lacrime
son quei trofei: Cowper si gloria,
35sollevando l’oppresso,
di superar se stesso.