Poesie (Eminescu)/LXX. Ai miei critici

LXX. Ai miei critici

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Mihai Eminescu - Poesie (1927)
Traduzione dal rumeno di Ramiro Ortiz (1927)
LXX. Ai miei critici
LXIX. Ode in metro antico LXXI. Batte la mezzanotte

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LXX.

AI MIEI CRITICI.


Molti fiori son, ma pochi
danno all’uomo i lor frutti;
tutti battono alle porte della vita,
ma quanti cadono avvizziti!

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5Scriver versi è facilissimo,
quando niente hai da dire,
e parole vane infilzi
la cui coda suona in rima.

Ma, quando l’animo ti tormentan
10passioni vive e desiderii,
e la tua mente le lor voci
ascoltarle tutte vuole;

come i fiori allora battono
alla porta del pensiero:
15tutte chiedon veder la luce
ben vestite di parole.

Potran dunque giudicare
il tuo strazio e la tua vita
quattro critici sparuti
20dai freddi occhi di ghiaccio?

Quando parti che sul capo
sia per cadérti il cielo,
dove troverai le parole
che espriman l’inesprimibile?

25O critici, o fiori sterili,
che nessun frutto maturaste,
scriver versi è facilissimo,
quando niente hai da dire.