Poesie (Campanella, 1915)/Scelta di alcune poesie di Settimontano Squilla/60. Al carcere

60. Al carcere

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Al carcere

Come va al centro ogni cosa pesante
dalla circonferenza, e come ancora
in bocca al mostro che poi la devora,
donnola incorre timente e scherzante,
cosí di gran scienza ognuno amante;
che audace passa dalla morta gora
al mar del vero, di cui s’innamora,
nel nostro ospizio alfin ferma le piante.
Ch’altri l’appella «antro di Polifemo»,
«palazzo» altri «d’Atlante», e chi «di Creta
il laberinto», e chi «l’inferno estremo».
Ché qui non val favor, saper, né pièta,
io ti so dir; del resto, tutto tremo,
ch’è ròcca sacra a tirannia segreta.

È chiaro.