Più rime io vaneggiando avea già spese
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri
ALESSANDRO BOTTA-ADORNO.
Più rime io vaneggiando avea già spese
Dietro a un dolce bensì, ma vil lavoro,
E nel natìo d’Arcadia umil paese
Serti io cogliea di non volgare alloro:
5Quando fama immortal per man mi prese,
E a te mi trasse, e mi diè cetra d’oro,
E mi additò tue sante eccelse imprese,
Onde mio novo stil volgessi a loro.
Ma in lor tal luce e maestà mirai,
10Che per stupor di suon la cetra priva
Di man mi cadde, e muto anch’io restai.
E dissi appena: ah virtù vera e viva,
Deponi alquanto i sovrumani rai,
Se vuoi del tuo Signor ch’io parli e scriva.