Per le nozze Bianchi Luigi - Azin Ida
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Per le nozze
Bianchi Luigi - Azin Ida.
ANDATA
Passa il piano, varca il monte,
fischia, sbuffa, corre il treno:
non è volo nè baleno
che raggiunger lo potrà.
Ove vada, dove giunga,
quai tesor gelosamente
celi al guardo della gente,
niuno chiedere lo può.
L’uno è Gino, bel garzone,
pien di vita, pien d’ardore,
l’altro è l’Ida del suo cuore,
la sua Sposa, il suo tesor.
Presto varca colli e monti,
fischia, corri, vola o treno;
mai chiudesti nel tuo seno
una coppia sì gentil.
Va, cammina, e sol t’arresta
dove vita a lor sorrida,
dove trovino ognor fida
solo al cor felicità.
RITORNO
S’ode un fischio da lontano.
Largo, largo! arriva il treno...
or s’avanza, chiude il freno,
e s’arresta a la stazion.
Perchè mai sul marciapiede
tanta gente in confusione?
chi s’attende? quai persone
devon oggi capitar?
S’apre infine uno sportello,
scende Gino e la sua Sposa:
una coppia sì vezzosa
mai si vide qui arrivar.
Di saluti, baci e amplessi
suona l’aere a lor d’intorno;
son due Sposi di ritorno,
portan seco pace e amor.
E, sommersi i lor parenti
ne la piena degli affetti,
non s’avvedon, poveretti,
ch’eran due ed or son tre.
Venezia 8 febbraio 1902.