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XXXIV.
- Lorsqu’elle me disait: «Mon père,»
- Tout mon cœur s’ècriait: «Mon Dieu!»
Per le fuggenti voluttà dell’anima,
Per questa lotta acerba,
Per l’Ideal che inseguo, e per le lagrime
4Che Iddio mi serba;
O giovinezza che già muti nome
Una pura armonia spirami ancora,
Un inno alato;
Pria che il verno dal cor salga alle chiome,
Prima che tutta la mia bionda aurora
10M’abbia lasciato!
Dammi per poco ancor la vaga aureola
Che han presa i disinganni;
Il coraggio, la fede, e le vertigini
14De’ miei vent’anni!
Fammi ancor bello, fammi ancora buono,
Come nei lieti dì che il cor sbucciava
Dai primi versi;
Toglili al buio ove sepolti sono,
E un inno sol redimerà la ignava
20Vita che persi!
Inno, inno santo, e varcherai l’oceano!
L’amor che ti conduce
Guida dritti gli augelli alle piramidi;
24È amor di luce!
Vola allo scoglio ove l’Eterno innonda
Di tempeste, di azzurri, e di visioni
L’uom dell’esiglio;
E nel nimbo fatal che lo circonda
L’affetto immenso, e la pietà deponi
30Di un altro figlio!
Sarà’ il canto di un cieco, e sarà l’obolo
Di un mesto poverello;
D’un che assetato vuol lasciare all’oasi
34Il suo fardello;
Ma, come al cenno di un amante antico,
L’uom dell’esiglio, il chèrubo, il profeta,
Il patriarca,
Si farà incontro al pellegrino amico;
A lui che ignoto e trepido poeta
40Orando sbarca.
Noi gli direm: siam nati ove trescavano
I despoti stranieri;
E ci sentimmo intemerati e liberi
44Ne’ tuoi pensieri!
Noi gli diremo: abbiam sognato tanto,
Cittadini del mondo, e al dubbio infitti
Dell’avvenire;
Abbiam veduto agli alleluia accanto
Gli infiniti sospir dei derelitti
50A Dio salire;
E una canzone di speranze impavide
Ci ha volti al firmamento;
E chi ci guida ancora in mezzo ai triboli
54È il tuo concento!
Noi gli diremo: additaci la pietra
Ove la bella tua defunta giace
Presso lo sposo;
Cui, nell’insonnia, sulla casta cetra
Delirando, il tuo sacro invoca pace
60Genio pensoso!
Deh quella pietra, quella pietra additaci,
Padre di tutti noi!...
Per le croci comuni e la memoria
64Dei baci suoi!
Noi vi porremo un fior che non ha nome
Fra quanti il cimitero ha vagheggiato;
Candido fiore
Tolto all’allôr delle tue bianche chiome,
Del nostro pianto asperso, e profumato
70Sul nostro cuore!
Inno, inno mio, vola per l’ampio oceano!
L’amor che ti conduce
Guida dritti gli augelli alle piramidi;
74È amor di luce!