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Ah! quelli poi erano di troppo!

Nana, senza alzarsi, rinserrava gli occhi, procurava di vedere se li conoscesse.

La donna era Luisa Violaine; ma gli uomini non li aveva veduti mai.

-— Mia cara, disse Van sa questo signore è un ufficiale di marina, mio amico, il signor di Fucarmont, che ho invitato.

Fucarmont salutò, disinvolto, aggiungendo:

— E mi son permesso di condurre uno de’ miei amici.

— Oh! perfettamente, perfettamente! disse Nana. Procurate di sedere.... Vediamo, Clarissa, tirati indietre un pochino:

state molto alla larga voi altri laggiù.... Là, con un e di buona volontà.

Si ristrinsero ancora.

Foucarmont e Luisa ottennero per loro due un cantuccino della tavola; ma l’amico dovè rimanersene lontano dal suo piatto; mangiava allungando le braccia fra le spalle dei vicini.

_ I camerieri toglievano i piatti del consommé recando delle

crépinettes di coniglio con tartuffi e dei Niokis al cacio parmigiano. 3

Bordenave ammutinò tutta la tavola, raccontando che per un momento aveva avuto l’idea di condur seca Prullière, Fontan ed il vecchio Bosc.

Nana s’era messa in sussiego; rispose asciutta che ave:

bero avuto una bell’accoglienza, invero. Se avesse voluto avere i suoi colleghi, si sarebbe presa la briga d’invitarli lei stessa. No, non si volevano istrioni. Il vecchio Bosc era sempre brillo, Prullière si impinzava troppo; quanto a Fontan diventava intollerabile in società con le sue sciocchezze 6 i suoi scoppi di voce. Eppoi, vedete, i comici erano sempre spostati quando si trovavano fra quei signori.

— Oh! sì, sì, è vero, affermò Mignon.

Intorno alla tavola quei signori in gibba e cravatta bianca erano inappuntabili, colle faccie pallide, d’una distinzione ancor più affinata dalla fatica. Il vecchio signore aveva movenze lente, un sorriso arguto, come se presiedesse un congresso di diplomatici.