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verla in casa; per giunta. Mignon non voleva più spiccicarsi da me.

— Ma se vengono anche i Mignon?

— Si, ella me lo ha detto. Insomma mi ha ricevuto e mi ha inVitato. A mezzanotte in punito, dopo il teatro.

dar un valore speciale allé parole::

— Per voi è cosa fatta, eli?

— Che coss? disse Fauchery che affettò di nòn intendere.

Ha” voluto ritigraziarmi dell’articolo. Ed è’ venuta da me,.,

— . Sì, SÌ....+ siete felici, voi altri. Vi si premia sv A propo-.

- sito, chi paga” domaîli?

IT giornalista aperse le braccia” come pèr dichiarare che non" si era mai potuto sapere.

Ma Vahdeuvres chiamava Steiner, il quale conosceva il signor di Bismarck.

La signora di Joncquoy era qua convinta.

Conchiuse dicendo:

— Et: m’ha fatto cattiva impressione, trovo che ha faccia da cattivo, nà voglio però ammettere che ha molto spirito. Questo spiéga i suoi successi,

— Senza dubbio, dissè con un pallido sorriso il banchiere, un ebreo di Franefort.

Pertanto la Faloise osava questa volta intetrogar il cugino, correndogli diétrò sussurrandogli nel collo:

— Si cena dunque da una donna, domani notte?..... da chi eh? da chi?

Fauchery fe’ segno che li si ascoltava; bìsognava stare in decoro.

L’uscio si era riaperto, ed entrava una sighora ’attenipila;* seguita di un giovinetto, nel quale il giornalista riconobbe l’imberbè collegiale ché, alla prima’ rappresentazione della” Bionda Venére, aveva” laiciato il famoso: «Molto chic!»

di cui si parlava tuttora. L’arrivo di quella signora metteva il sglotto in movimiento; la’contessa Sabina si erà alzata con vivacità per afidarle incontio, e’ le aveva” prese le due mani.

chiamandola la sua càrà signora Hugon.i

La Faloise, vedendo il cugino osservar curiosamente quelli

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