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— Impossibile! fe’ Vandeuvres stupefatto e:fattosi gaio.

— Parola d’onore! Ho dovuto giurarie di cendurglielo:

gengo quasi per ciò.

Antrambi risero.silenziosamente, poi, Vandeuvres, affrettandosi a rientrare nel circolo delle signore:

— Io vi dico, esclamò, che il Bismarck è molto arguto.

Ha detto -una sera in mia presenza un motto graziosissimo.

- La Faloise, intanto, avendo colto al welo le rapide parole scambiate a -mezza voce, guardava Fauchery sperando ano schiarimento che -non venne. Di che parlavano? Che cosa si combinava pel domani a mezzanotte? Non si staccò più -dal cugino; questi era andato a sedere. La contessa Sabina sopratutto lo interessava: spesso ne aveva udito îl nome, sapera che maritata a diciasette anni, doveva averne trentaquattro, e trasva, dal giorno dele sue nozze in poi, una vita da monaca, fra il marito e la suocera.

In società, chi la diceva d’una freddezza bigotta, chi la compiangeva ricordando le sue belle risate e i suoi grandi occhi di fiamma,:prima che la chiudessero in fondo a quel vecchio palazzo. Fauchery l’esaminava e esitava. Uno dei suoi amici, morto da poco, capitano al Messico, il dì prima.

della partenza, all’uscir di tavola, gli aveva fatto una di quelle ciniche confidenze che in verti momenti, sfuggono agli uomini più discreti, ma le sue rimembranze erano piuttosto confnse. In quella sera -s’era ben pranzato, ed egli dubitava,

vedendo la contessa così placidamente sorridente, nella sua veste nera, in mezzo a quel salotto medioevale. Una lampada, posta dietro di lei, faceva in quel punto spiccare il suo fine profilo di bruna paffuta in cui le labbra sole, un pochino tumide, mettevano un’ombra di altera sensualità.

— Che diavolo hanno col loro Bismarck: mormorò la Faloise cui piaceva ostentar uggia in società. Si -soffoca qua dentro. Che strana idea hai avuto di voler venire!

Fauchery lo interrogò bruscamente:

— Di’.su! La-contessa non ha amanti?

-— -®h mo, no, caro mio, balbettò lui, visibilmente seoncertato, dimenticando-la sua affettazione. Dove credi di essere?

- Poi s’avvide che il suo sdegno non era chic e soggiunse, sprofondandosi nel seggiolone: