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Gli ospiti raggiungevano così il numero di undici. Non fu agevole collocarli. Alla Mignotte, non c’erano che cinque camere di forastieri, di cui una era occupata dalla Lerat e da Gigino. Si diè la più grande alla famiglia La Faloise e Gaga e fa stabilito che Amelia dormirebbe sopra una branda, nello spogliatoio attiguo.

Mignon ed i suoi due figli ebbero la terza camera. Labordette la quarta. Rimaneva una stanza la quale fu trasmutata in dormitorio, con quattro letti, per Lucia, Carolina, Tatan 6 Maria, In quanto a Steiner, dormirebbe sul canapò del salotto.

Im capo ad un’ora, quando tutti furono collocati, Nana, dapprima farente, era felice di far la castellana.

Quelle signore le rivolsero complimenti sulla Mignotte, una bellissima villa, mia cara! non c’era che dire! Poi, le recavano una folata d’aria di Parigi, i pettegolezzi dell’ultima settimana, parlando tutte in una volta, con risa, buffetti ed esclamazioni.

— A proposito, e Bordenave? Che cosa aveva: detto della sua fuga?

— Uhm! non gran che. Dopo aver urlato che la farebbe’ ricondurre dai gendarmi, aveva la sera stessa, presa una supplente, la piccola Violaine, la quale, anzi, aveva moltissimo successo nella Bionda Venere.

Questa notizia fece diventare Nana dia seria.

— Non erano che le quattro.

Si parlò di far un giro.

— Non sapete, disse Nana, quando siete giunti, 10 me ne andavo a raccogliere delle patate.

Tatti, allora, vollero, senza pur mutarsi di vestito, sindare a raccoglier patate. Fu una partita di piacere. Il giardiniere e due contadini erano già nel campo, in fondo al podere. Le signore si posero ginocchioni, scavando la terra con le dita ingemmate di anelli, gettando grida di gioia quando scoprivano qualche patata un po’ grossa; -ciò lor sembrava così divertente. Ma Tatan Néné su tutti riportava la palma; aveva raccolto tante patate in gioventù, che dava consigli agli altri, chiamandoli inetti. Gli uomini lavoravano con minor zelo; Mignon con fisonomia da galantuomo, profittava del suo