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Erano quelli i suoi compensi.

Mignon fece le viste di non accorgersi tampoco di "quel bacio; d’altra parte tutti, in teatro, abbracciavano sua moglie.

Ma ebbo un sorriso, gettando una furtiva occhiata sul giornalista: senza dubbio, costui slava per pagare cara la bravata di Rosa.:

Nell’andito, la porta rimbottita si aperse e ricadde, lasciando penetrare sino al foyer una tempesta d’applausi. Simona tornava dopo la sua scena.

— Oh! papà Bosc ha fatto un effetto! gridò. Il principe si contorceva dalle risa ed applaudiva con gli altri, come se l’avessero pagato... Dite su, conoscete il signore alto, che sta accanto al principe, nel palco? Un bell’uomo, dall’aspetto di-gnitoso, con basette stupende?

— È il conte Muffat, rispose Fauchery. So che il principe, l’altro ieri, dall’imperatrice, l’aveva invitato a pranzo per oggi; l’avrà poi condotto seco anche in teatro.

— To’! Il conte Maffat! noi conosciamo suo suocero, n’è vero Augusto? disse Rosa rivolgendosi a Mignon. Sai, il mar chese di Chouard, da cui sono stata a cantare? Anche lui è in teatro. L’ho veduto in fondo ad un palco. Quello è uno vecchio!...

Prullière, che s’era posto in testa ri immenso pennacchio, si voltò per chiamarla

— Ehi! Rosa, andiamo!

Essa lo seguì correndo senza finir la frase, In quel motnento la custode del teatro, madama Bron, passava appunto davanti alla porta con un enorme mazzo di fiori tra le braccia.

Simona chiese scherzando se fosse per lei; ma la custode, senza rispondere, indicò col mento il camerino di Nana in fondo al corritoio. Quella Nana! La coprivano di fiori. Poi, tornando, la Bron — diè una lettera a Clarissa, la quale si lasciò sfuggire una bestemmia soffocata: ancora” quel seccatore di la Faloise. Eccone uno che non voleva spiccarsele d’attorno. Quando seppe che quel signore l’aspettava giù dalla custode, gridò:”

— Ditegli che scendo dopo l’atto.. Gli regalerò un garofano di cinque: foglie.