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Il banchiere era noto per accessi amorosi.

Quel terribile ebreo tedesco, quello speculatore nelle cui mani dileguavano i milioni, diventava babbeo, quando era cotto d’una femmina: e le voleva tutte, non ne poteva comparire una sulla scena, senza che la comperasse, per cara che fosse. Si citavano grosse somme. A due riprese la sua smania frenetica delle cortigiane l’aveva mandato in rovina: le cortigiane, al dir di Vandeuvres, vendicavano la morale, ripulendo la sua cassa.

Una grande operazione sulle saline delle Lande, avendogli restituito.tutto il suo credito alla Borsa, i Mignon, da sei settimane, mordevano sodo nelle saline; ma già si facevano scommésse; non sarebbero già i Mignon che terminerebbero il boccone. Nana mostrava i suoi candidi dentini.

Ancora una volta, Steiner era cotto, e così violentemente che rimaneva come tramortito accanto a Nana, mangiando senza fame, il labbro pendente, la faccia chiazzata di macchie.

Ella non aveva che da dire una cifra. Però lei non aveva punto fretta, celiando con lui, soffiandogli delle risate nell’orecchio velloso, divertendosi dei brividi che passavano sulla sua faccia tozza. Ci sarebbe sempre tempo di stringere il contratto, se, decisamente quel minchione del conte Muffat facesse il casto Giuseppe.

— Leoville o Chambertin? mormorò un cameriere, allungando la testa fra Steiner e Nana, mentre questi DIERa piano alla giovine.

— Eh! che cosa? balbettò il dacia astratto. Quel che volete, fa lo stesso.

Vandeuvres si divertiva molto; dava lievi spinte nel gomito a Lucia Stewart, una mala lingua, d’uno spirito feroce quand’era eccitata,

Mignon quella sera la inaspriva.

— Sapete che colui terrebbe il lume, diceva essa al conte.

Spera rifar il colpo del piccolo Joncquier... vi ricordate eh!

Jonquier che era con Rosa e che aveva un grillo per la gran Laura.... Mignon ha procurato Laura a Jonquier, poi l’ha ricondotto sotto il braccio a Rosa come un marito a cui fu permessa un scappatella.... Ma stavolta la ciambella non


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