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il paradiso delle signore

Nuova des Petits-Champs, dove sento bucinare che i fratelli Vanpouille, pellicciai, tra poco faranno il capitombolo... I merciai che si mettono a vendere le pellicce! Siamo giusti, si va nel grottesco! E anche questa è un’altra idea del Mouret.

— E i guanti? disse la signora. — Non è una cosa mostruosa? Ha avuto il coraggio di mettere una sezione per i guanti... Ieri, mentre passavo per Via Nuova Sant’Agostino, il Quinette era sull’uscio con un viso tanto triste, che non stetti nemmeno a domandare se gli affari andavano bene.

— E gli ombrelli? — rispose il Baudu. Gli ombrelli poi passano il limite! Il Bourras è convinto che il Mouret lo fa apposta per rovinar lui: mi domando io, che c’entrano gli ombrelli con le stoffe? Ma il Bourras è uomo che non si lascerà sgozzare. Un giorno o l’altro, si avrà da ridere!

Si mise a parlare d’altri negozianti, passando in rassegna tutto il quartiere. E cosí gli sfuggivano delle confessioni: se il Vinçard voleva vendere, significava ch’era finita: bisognava fare le valigie e andarsene, perché il Vinçard faceva come i topi, che quando la casa sta per crollare, se la danno a gambe. Poi, da un momento all’altro, si contradiceva, e almanaccava una grande lega tra i negozianti al minuto per combattere il colosso. Era un po’ che si teneva, per non parlar di sé, con le mani convulse, con la bocca contratta da un movimento di nervi. Finalmente si risolvette:

— Per me, io fino a qui non ho da lamentarmi troppo. Sicuro, dei torti me n’ha fatti quel brigante! Ma per ora non tiene che le stoffe da


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