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zola

povero! Voi lo sapete che bene gli voglio, voi che siete diventato il nostro amico!

rompere Si fermò, come soffocata, al punto di in singulti; e con un moto d’abbandono gli tese tutt’e due le mani. Era vero; adorava il Mouret per la sua giovinezza e i suoi trionfi; nessuno l’aveva ancora presa tutta intera a quel modo, con un fremito del suo corpo e dell’orgoglio suo; ma al pensiero di perderlo, ella sentiva rintoccare la campana funebre dei quarant’anni, e si chie deva atterrita come avrebbe fatto senza quel grande amore.

— Oh! mi vendicherò, — mormorava — mi vendicherò se si porta male con me!

Il Bouthemont le teneva sempre le mani. Era bella ancora: ma sarebbe stata un’amante da dargli troppo pensiero, e a lui quel genere lí non andava a sangue. La cosa, per altro, meritava che ci riflettesse un po’; e forse qualcosa c’era anche da guadagnare, in compenso delle seccature.

— Perché non mettete su un magazzino per conto vostro? — chiese a un tratto lei, ritraendo a sé le mani.

Fu un po’ meravigliato. Poi rispose:

— Ma bisognerebbe avere delle somme non piccole. L’anno scorso ci pensai. A Parigi ci sono clienti per uno o per due altri grandi magazzini: soltanto, bisognerebbe scegliere bene il posto. Il Buon Mercato di là dal fiume; il Louvre nel centro; il Paradiso si prende i quartieri ricchi di ponente. Resta il settentrione, verso Piazza Clichy. E avevo trovato un posto magnifico, dietro l’Opéra.

— E cosí?

Diè in uno schianto di risa:

— E cosí, immaginatevi che fui tanto scioc-


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