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— Benissimo! benissimo! — ripeteva il Mouret, fingendo sempre di leggere.
La signora Aurelia non sapeva come andarsene, anche lei, decentemente. Scalpicciava, e tornava a guardare e riguardare i coltelli meccanici, furibonda che il marito non trovasse un pretesto qualsiasi per farla venir via: ma il pover’uomo negli affari seri non ci aveva mai capito nulla, e sarebbe morto di sete accanto a un lago. Margherita alla fine capí, e fece domandare qualcosa alla direttrice.
— Eccomi subito! — rispose.
E, messa cosí al sicuro la dignità, con un pretesto per tutta quella gente che non le levava gli occhi di dosso, lasciò soli Dionisia e il Mouret, che le era riuscito mettere accanto l’una all’altro; e uscí con la sua aria imperiale e con un volto cosí nobilmente altero, che le ragazze non osarono nemmeno sorridere.
Il Mouret aveva posate lentamente le liste sulla tavola, e guardava la giovinetta, ch’era rimasta a sedere con la penna in mano, senza volger lo sguardo da un’altra parte: soltanto s’era fatta anche piú pallida.
— Verrete stasera? — le domandò sommessamente.
— No, — rispose lei — non posso: i miei fratelli sono a pranzo dallo zio, e ho promesso di star con loro.
— Ma... e il piede? durate fatica a camminare?
— Oh! di qui a lí c’è tanto poco! e poi mi sento meglio.
Toccò a lui a impallidire davanti a quel pa cato rifiuto. Gli tremavano le labbra dal sussulto nervoso: ma si contenne, e ripigliò con l’af-
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