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zola

resti del pazzo!... Confessa almeno che non ne hai stima.

E vedendo come la ragazza si contentasse di sorridere imbarazzata perché capiva l’inutilità delle buone ragioni, continuò:

— Insomma tu stai dalla parte loro. Non ne parliamo piú, è inutile che ci arrabbiamo del l’altro. Mancherebbe anche questa, che si ficcassero tra me e la mia famiglia! Tornaci pure, se ti piace, ma ti proibisco di rompermi piú le orecchie con questi discorsi.

Per un po’ stettero zitti. La sua violenza di prima cadeva in quella rassegnazione febbrile. Nello stretto salotto ci si soffocava, riscaldato com’era dal gas, e la serva dové riaprire la finestra: allora l’umido fetore della corte spirò sulla tavola.

Era stato portato un piatto di patate; si servirono lentamente senza aprir bocca.

— Guarda un po’ quei due lí — ricominciò il Baudu accennando col coltello Genoveffa e il Colomban. — Domandalo a loro, se vogliono bene al tuo Paradiso!

Accanto accanto, al posto solito dove da dodici anni si trovavano due volte al giorno, il Colomban e Genoveffa mangiavano svogliatamente. Non si erano detta ancora una parola.

Lui, con l’esagerare la grossa placidità del suo viso, pareva nascondesse dietro le palpebre socchiuse la fiamma interna che lo bruciava; lei, pallida, curvando sempre piú la testa sotto i capelli troppo pesanti, si lasciava andare quasi consunta da un gran dolore.

— L’anno scorso era stato una rovina — credé dover dire lo zio. — È bisognato rimetterlo, il matrimonio... Domandaglielo, fammi il piace-


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