Pagina:Zola - Il paradiso delle signore - 1936 - Mondadori.pdf/220

VI

Q

uando venne l’estate e la vendita al solito ne soffrí, un vento di paura spirò per tutto il Paradiso delle signore. Era il panico dell’esser mandati via, perché la direzione si disfaceva degl’impiegati mentre gli avventori nei caldi di luglio e agosto non si facevano vedere.

Il Mouret tutte le mattine, nel fare, col Bourdoncle, l’ispezione solita, discorreva a quattr’occhi coi capi che l’inverno, perché la vendita non ne soffrisse, aveva spinti a prendere piú commessi del bisogno, salvo poi farne una buona scelta a tempo opportuno. Ora si trattava di diminuire le spese, mandandone via un buon terzo, tutti i deboli che si lascian mangiare dai forti.

— Via via! — diceva lui. — Di quelli che non san fare ce ne dovete avere... Non si può mica tenerli lí a non far nulla, con le mani alla cintola!

E se il capo esitava, non sapendo chi sacrificare:

— Fate quel che volete; ma sei commessi vi devon bastare... A ottobre li ripiglierete: ce n’è sempre tanti per le strade!

Ma era il Bourdoncle che s’incaricava delle sentenze. Aveva un suo terribile: «Alla cassa!


218