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dalla contentezza nel vedere cosí d’accordo quei due.

— Signori, — disse finalmente — vi lascio perché discorriate in pace.

Poi, volgendosi a Paolo che s’era alzato, riprese:

— Volete una tazza di tè, signor Vallagnosc?

— Volentieri, signora.

E rientrarono insieme nella sala.

Il Mouret riprese il suo posto sul canapè, accanto al barone. Allora, ricominciò a spandersi in elogi sulle operazioni del Credito Fondiario; e a mano a mano entrò nell’argomento che piú gli stava a cuore; parlò della strada nuova, del prolungamento di Via Réaumur di cui stavano per aprire una parte col nome di Via Dieci Dicembre, tra la Piazza della Borsa e quella dell’Opéra. L’espropriazione per pubblica utilità era stata decretata da un anno e mezzo, il giurí già nominato; e tutto il quartiere si appassionava per quell’apertura, disputando sul tempo in cui si sarebbero fatti i lavori, e sulle case da demolire.

Eran quasi tre anni che il Mouret aspettava quei lavori, da principio prevedendo un rialzo nel commercio, poi con ambiziose speranze di ingrandimenti che non osava neppur confessare ad alta voce, tanto il suo sogno si andava sempre ampliando. Poiché la Via Dieci Dicembre doveva tagliare la Via Choiseul e la Via della Michodière, gli pareva già di vedere il Paradiso delle signore invadere tutta l’isola formata da quelle due vie e da Via Nuova Sant’Agostino; e se l’immaginava di già con una facciata da palazzo sulla nuova strada, dominando, da signore assoluto, l’assoggettata città. Da ciò era nato il


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