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— Hai ragione, perbacco!... Tanto piú che quella cara signora non è poi, a ciò che dicono, un fior di virtú. Mi han raccontato una certa storiella d’un ufficiale... Ma guardalo com’è grazioso, ora che si prova a magnetizzarla facendo l’occhio di triglia! La vecchia Francia, caro mio!... Io, a quell’uomo lí, gli voglio tanto be ne, che, se sposo la sua figliuola, potrà proprio dire che l’ho fatto per lui!

Il Mouret se la godeva, e rideva. Mosse del l’altre domande al Vallagnosc: e quando seppe che la prima idea di dargli la Bianca era venuta dalla signora Desforges, il fatto gli parve anche piú curioso. L’Enrichetta, buona com’era, da vedova provava un gran gusto matto a combinar matrimoni: e spesso, quando aveva pensato alle figliuole, le accadeva di permettere che i babbi si scegliessero delle amiche nella sua conversazione: ma tutto ciò naturalmente, con tanta buona grazia, che il mondo non ne traeva mai argomento di scandalo. E il Mouret, che le voleva bene da uomo il quale ha molto da fare ed ha furia, dimenticava allora ogni arte di seduzione, e sentiva per lei un’amicizia da buon compagno.

Proprio in quel punto, ella comparve sull’uscio del salottino, seguita da un vecchio di circa sessant’anni, che i due amici non avevano veduto entrare. Le signore alzavan di tanto in tanto le vocette acute alle quali faceva l’accompagnamento il tintinnío dei cucchiaini nelle tazze cinesi: e si sentiva ogni poco, tra un breve silenzio, il rumore di un piattino posato troppo forte sul marmo del tavolino.

A un tratto, un raggio di sole che, tramontando, era apparso in cima a un nuvolone, indorò le vette degl’ippocastani del giardino, ed entrò


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