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70 | pensieri | (4145-4146) |
di essere, cosí inerente e inseparabile dal sentimento della vita, cioè dalla vita propriamente detta, come il pensiero, e come l’amor di se stesso, e il desiderio del proprio bene. Io vivo, dunque io spero, è un sillogismo giustissimo, eccetto quando la vita non si sente, come nel sonno ec. Disperazione, rigorosamente parlando, non si dà, ed è cosí impossibile a ogni (4146) vivente, come l’odio vero di se medesimo. Chi si uccide da se, non è veramente senza speranza, non piú che egli odii veramente se stesso, o che egli sia senz’amor di se stesso. Noi speriamo sempre e in ciascun momento della nostra vita. Ogni momento è un pensiero, e cosí ogni momento è in certo modo un atto di desiderio, e altresí un atto di speranza, atto che, benché si possa sempre distinguere logicamente, nondimeno in pratica è ordinariamente un tuttuno, quasi, coll’atto di desiderio, e la speranza una quasi stessa, o certo inseparabil, cosa col desiderio (Bologna, 18 ottobre 1825).
* Voleter per volitare. Gill. Durant antico poeta francese, ap. Pougens Archéolog. franç. art. oiselet, tom. II, p. 63, ed. Ét. Pasquier; ap. lo stesso, t. II, p. 162. art. Pucette (Bologna, 19 ottobre 1825).
* Diminutivi greci positivati. Τεῦτλον-τεύτλιον, τευτλὶς ίδος; o vero σεῦτλον-σευτλίον, σευτλὶς ίδος.
* Il genitivo per l’accusativo. Teofrasto, Caratteri, cap. XVI, περὶ δεισιδαιμονίας: δάφνης εἰς τὸ στόμα λαβών, preso del lauro in bocca.
* Faux-faucille. Clientolo. Truogo-truogolo-trogolo. Grillon. Vedi i dizionari francesi.
* Pilloter, verbe actif et neutre. Exercer de petits pillages multipliés; piller de côté et d’autre par petites