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(4510-4511) pensieri 447

ordre qui ne se dément point. Le mal particulier n’est que dans le sentiment de l’être qui souffre; et ce sentiment, l’homme ne l’a pas reçu de la Nature, il se l’est donné. La douleur a peu de prise sur quiconque, ayant peu réfléchi, n’a ni souvenir ni prévoyance. Ôtez nos funestes progrès, ôtez nos  (4511) erreurs et nos vices, ôtez l’ouvrage de l’homme, et tout est bien.» Rousseau, Pensées, II, 200. - Anzi appunto l’ordine che è nel mondo, e il veder che il male è nell’ordine, che esso ordine non potrebbe star senza il male, rende l’esistenza di questo inconcepibile. Animali destinati per nutrimento d’altre specie. Invidia ed odio ingenito de’ viventi verso i loro simili: vedi la p. 4509, capoverso 4. Altri mali anche piú gravi ed essenziali da me notati altrove nel sistema della natura ec. Noi concepiamo piú facilmente de’ mali accidentali, che regolari e ordinarii. Se nel mondo vi fossero disordini, i mali sarebbero straordinarii, accidentali; noi diremmo: l’opera della natura è imperfetta, come son quelle dell’uomo; non diremmo: è cattiva. L’autrice del mondo ci apparirebbe una ragione e una potenza limitata: niente maraviglia; poiché il mondo stesso (dal qual solo, che è l’effetto, noi argomentiamo l’esistenza della causa) è limitato in ogni senso. Ma che epiteto dare a quella ragione e potenza che include il male nell’ordine, che fonda l’ordine nel male? Il disordine varrebbe assai meglio: esso è vario, mutabile; se oggi v’è del male, domani vi potrà esser del bene, esser tutto bene. Ma che sperare quando il male è ordinario? dico, in un ordine ove il male è essenziale? (17 maggio).


*    Amaricare, italiano. Vedi Forcellini. Amareggiare. Armeggiare. Pareggiare. Corteggiare.


*    Cumbo is, conservato ne’ suoi composti - cubo as, coi composti ec. Posticipare.


*    Alla p. 4509, fine. Alla forma in ŏlo, ŏlare ec. ag-