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particolarmente verso la fine, ediz. di Venezia, Occhi, 1730-1735, p. 105-106, dove l’oratore afferma e vuol provare che il primo a concepire il detto argomento fu il degli Angeli. 1 (20 dicembre 1826, Vigilia di S. Tommaso apostolo).
* «Dice (aiunt) che un certo poeta greco, per nome Simonide, diceva di tenere appresso di se due cassette». A. M. Salvini, nelle Prose fiorentine, parte III, vol. 1, lettera 99 (lettera al signore Antonio Montauti), ediz. di Venezia, Occhi, 1730-35, tomo V, parte 1, p. 152.
* Tenacità dei greci verso la loro lingua, e loro ignoranza delle altre, in ispecie della latina. Vedi Dati, prefazione alle prose fiorentine, nella Raccolta di prose ad uso delle regie scuole di Torino, Torino, 1753, p. 620, segg.
* Universalità della lingua greca anticamente. Vedi Dati, loc. citato qui sopra, p. 627, fine e segg.
* Studio e pregio in cui era la lingua italiana presso gli stranieri nel secolo XVII. Vedi Dati, loc. citato qui sopra, p. 630: e nella medesima Raccolta citata qui sopra, vedi le Orazioni del Lollio e del Buommattei e del Salvini in lode della lingua toscana (Recanati, 20 dicembre 1826).
* Defectus per qui defecit o deficit. Vedi Forcellini.
* Zocco-zoccolo. Fagus-fagulus (vedi Forcellini, glossario ec.) - faggio.