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92 | pensieri | (3659-3660-3661) |
obbiezioni di simil genere contro la mia teoria dell’uomo; ché certo il detto mezzo si estende a infinita diversità di cose.
E quanto al fuoco in particolare, dal quale abbiam preso occasione di questo discorso; che ne’ luoghi temperati o caldi, soli destinati dalla natura all’uomo, e ne’ quali infatti si vede che la vita de’ popoli non corrotti ancora, o men corrotti, dalla società, fu ed è piú naturale che altrove, e men bisognosa d’invenzioni e mezzi e usi (3660) ec. ascitizi, e meno effettivamente di essi contaminata e alterata (si sa d’altronde e si vede sempre piú chiaro per le storie e i monumenti e avanzi delle memorie antichissime, che si vanno di dí in dí piú scoprendo e intendendo, che un paese caldissimo fu la culla, ed io aggiungo, la propria e natural sede di nostra specie); che ne’ paesi caldi, dico, la specie umana non abbia mestieri di fuoco a vivere e a ben vivere secondo natura (non secondo società, ché la vita sociale senza fuoco non può stare), si vede con effetto, verbigrazia, ne’ californii; i quali, ch’io sappia, non usano fuoco in alcun modo, vivendo in caldissima temperatura, che lor risparmia il fuoco non men che le vesti; e cibandosi solo d’erbe e radici e frutta e animali che colle proprie mani disarmate raggiungono, vincono e prendono, e altre tali cose, tutto crudo. Ma quivi proprio, accanto a loro e tra loro, i missionarii ed altri europei quivi stabiliti, morrebbero certo se non usassero fuoco. La necessità del fuoco non vien dunque da’ climi ec. Intanto quei californii sono a cento doppi nel fisico piú sani, forti, allegri d’aspetto, e certo nel morale e nell’interno felici, che non questi europei. (3661)
Non sarà alieno da questo proposito il prevenir chi volesse obbiettare che moltissimi degli usi, invenzioni ec. che hanno cagionato la corruzione del genere umano, o vi hanno contribuito, o da essa son nate, e l’hanno accresciuta ec., si trovano esser comuni o a