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assai basso) per ben lungo tempo e in molte edizioni ec. Celso è stato creduto piú moderno di quello che è ec. Fedro è stato attribuito al Perotti  (3629) e negato da molti che la sua latinità fosse latina ec. (vedi la cit. Disputatio del Desbillons). Non cosí è accaduto né anticamente accadde agli scrittori greci piú semplici. Effetto e segno che il linguaggio illustre in Grecia era, come altrove ho sostenuto, assai men diviso dal volgare e parlato, e che la lingua e lo stile greco per sua natura e per sua formazione e circostanze è piú semplice ec. Onde lo stile e la lingua, per esempio, di Senofonte fu subito acclamata, non men che fosse quella di Platone ch’è lavoratissima ec. e gli scrittori greci piú semplici e familiari non hanno aspettato i tempi moderni a divenir famosi e lodati ec. Senofonte e Platone nel loro secolo sono i due estremi, quello della semplicità e bella spezzatura, questo dell’eleganza, diligenza e artifizio. Pur l’uno e l’altro furono sempre quanto allo stile quasi parimente stimati da’ greci e contemporanei e posteri, e cosí da’ latini e dagli altri in perpetuo ec. (8 ottobre 1823).


*    A proposito del detto da me altrove sopra il verbo necessitare, notinsi i verbi felicitare, debilitare, nobilitare, impossibilitare, facilitare, difficultare, ereditare e simili che son fatti evidentemente da  (3630) felicità, eredità e simili, ovvero da felicitas, hereditas ec. (8 ottobre 1823).


*    Quanto fosse incerta l’ortografia stessa italiana (che oggi è la piú giusta di tutte) anche nel seicento, cioè nel secolo dopo il miglior secolo della nostra letteratura, veggasi la prefazione all’ortografia del Bartoli (uomo che fra tutti del suo tempo, e fors’anche di tutti i tempi, fu quello che e per teoria e scienza e per pratica, meglio e piú profondamente e pienamente conobbe la nostra lingua), e il consiglio che quivi egli