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(3578-3579-3580) pensieri 41

nel caso opposto. E cosí discorrasi di ciascun’altra qualità nazionale, che suol generalmente trovarsi ritratta e quasi compendiata negl’individui.


    Or tornando al proposito, le dette circostanze si possono dividere in geografiche, naturali e storiche. Se guardiamo alle prime, il sito della Spagna, ch’è in uno estremo d’Europa, facendola poco frequentata dagli stranieri, rende la nazione poco soggetta a variarsi. Le seconde sono il clima e il carattere nazionale in quanto alla parte fisica. Questo negli spagnuoli è pigro e molle  (3579) e vago del riposare e dello stare piú che dell’azione e del movimento, o certo capace di contentarsi facilmente del riposo, per poco che l’operare gli sia impedito o reso difficile. Cosí suole ne’ climi caldi e felici. La terra molle e lieta e dilettosa Simili a se gli abitator produce (Tasso, Gerusalemme, I, 62). Le circostanze istoriche corrispondono alle suddette, e da esse sono influite e modificate ordinariamente, onde sono piuttosto da considerar com’effetti che come cagioni. Pur non lasciano talvolta di esser eziandio cagioni. Considerandole rispetto alla Spagna, le troveremo essere or l’uno or l’altro, onde talvolta le troveremo come sorelle di quell’affetto di cui cerchiamo l’origine (dico della singolare conservazione della latinità), talvolta come madri.


     Nella generale inondazione di barbari che infestò le contrade culte di Europa, la Spagna non ebbe (credo) che i Vandali (o gli Ostrogoti) ec., i quali anche poco vi si mantennero; certo assai meno che in Italia non fecero i Goti, i Longobardi e i tanti e sí varii popoli che la travagliarono e vi fondarono e tennero regni ec.  (3580) La Spagna ebbe lunghissimo tempo i mori, e questi potenti e regnanti. Ma che, non le religioni, non le lingue, non i costumi, non il sangue di questi conquistatori stranieri e degl’indigeni e in gran parte sudditi, si mescolarono insieme mai. Due sangui, due religioni, due lingue, due ma-