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(4023-4024) | pensieri | 399 |
pronunzia spagnuola, tedesca ec., cioè g-n, che l’italiana, osservisi, oltre il detto altrove, che molte voci latine o dal latino venute che hanno in latino il gn, in ispagnuolo si scrivono ñ, cioè pronunziansi gn all’italiana, come parmi aver detto altrove coll’esempio di cuñado (cognatus), a cui si può aggiungere leña (ligna) femminile, eccetto se tali voci non son prese in ispagnuolo dall’italiano o dal francese piuttosto che dal latino a dirittura da cui hanno la prima origine. Infatti, per esempio, noi appunto diciamo legna femminile nel senso spagnuolo, ed è voce propria nostra (lignum si dice in ispagnuolo altrimenti, cioè madera ec., come in francese bois ec.) e cuñado sta nel senso italiano per fratello o sorella della moglie o del marito ec. Ed è a notare che la maggior parte forse delle voci spagnuole derivanti dal latino e che in latino hanno il gn, si scrivono in ispagnuolo gn, pronunziando g-n, come digno, ignorante, magnifico (però tamaño e quamaño ec. ec.), ovvero n semplice per ellissi della n, che indica l’antica pronunzia spagnuola in quelle voci essere stata g-n e non all’italiana. (4024) (28 gennaio 1824). Señal co’ derivati ec. è dal latino o dall’italiano?
* Frequentativo o diminutivo positivato ec. Modulor da modus, se già questo e gli altri simili, come nidulor, di cui altrove, non sono di formazione in ul non diminutiva, come iaculus, speculum ec. da cui iaculor, speculor ec., ma modulor sarebbe a dirittura da modus, del che non so altro esempio, se modulor è non diminutivo, e cosí nidulor ec., e se sono da un modulus, nidulus ec. (vedi Forcellini) in tal caso sono diminutivi positivati, o frequentativi piuttosto (29 gennaio 1824).
* I nostri viaggiatori hanno raccolto un dizionario delle loro parole (degli esquimesi popolo verso la