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352 pensieri (3980-3981)

e continuativo di caveo. Cata (gare, guardati) equivale propriamente a cave (14 decembre 1823).


*    Participii aggettivati. Catus, cautus. Vedi Forcellini (14 decembre 1823).


*    L’ortografia francese fu da principio, ed anche per lungo tempo proporzionatamente, molto piú simile alla scrittura latina che non è oggi, anzi sempre piú se ne va scostando per accostarsi alla pronunzia. Fu, dico, molto piú simile, sí perché anche la pronunzia lo era, e sí per l’inesattezza e latinismo comuni a tutte le ortografie moderne, come altrove in piú luoghi. Ora, se cambiandosi la pronunzia e correggendosi il barbaro latinismo dell’ortografia, la scrittura francese si è mutata  (3981) non poco, perché non si dovrà mutarla affatto sin tanto ch’ella si conformi onninamente alla pronunzia e francese e presente, qual ella è infatti, e rinunzi del tutto alla forma latina delle parole scritte, in quanto ell’è diversa da quella di esse parole pronunziate, ed all’aver riguardo in qualunque modo al latino? Se ciò non si è ancor fatto, e se non si farà, vuol dire che l’ortografia francese non è ancora o non sarà mai perfetta, né interamente rettificata, anzi è imperfettissima e scorrettissima. Il contrario è avvenuto ed avviene ancor tuttavia (conformandosi sempre al nuovo modo di pronunziare, o conformandosi alla pronunzia dove l’antica ortografia non vi si conformava; come, per esempio, oggi tutti scrivono ispirare e simili, laddove tutti gli antichi inspirare, sia che cosí pronunziassero, sia che latinizzassero in questa scrittura) nell’ortografia spagnuola e massimamente nell’italiano, che perciò sono perfette o quasi, e certo assai piú della francese vicine alla perfezione. Non cosí nell’inglese, nella tedesca ec., perciò imperfette come la francese, ma forse meno, perch’esse da principio non ebbero occasione né