vegganol’un l’altro, e ponghiamo che ciò sia in tempi o in circostanze che il lor cuore, la loro sensibilità, la loro facoltà di passione non sieno state per niun modo blasées, usées, istupidite, indebolite ec. o dal commercio del mondo o da checché sia. Certo è ch’essi proveranno l’un verso l’altro de’ sentimenti vivissimi, tenerissimi, amorosissimi, piangeranno di affetto ec. Ma in questa passione o momentanea o durevole che proveranno l’uno verso l’altro, benché certamente v’avrà molto di corporale, perché gli ho supposti bellissimi e giovanissimi, oltre sensibilissimi, non v’avrà però nulla di sensuale, e quel corporale prenderà forma della piú spiritual cosa del mondo; e non per tanto la detta passione, come dall’amor sensuale di qualsivoglia specie, cosí sarà di genere e di natura sensibilissimamente diverso da qualunque di quegli amori verso un altro sesso, che si chiamano sentimentali, incominciando (3916) dal piú imperfetto, fino al piú puro, spirituale, platonico ed apparentemente piú casto ed angelico, insomma il piú veramente e semplicemente sentimentale che si possa trovare o pensare. Ed essi medesimi o espressamente o implicitamente si accorgeranno di questa differenza, in modo che non sarà loro possibile di confondere neanche per un momento quella passione che allor proveranno con nessuna di quelle altre, le quali pur saranno capacissimi di provare, come ho supposto, e quindi ben le concepiranno, e di piú le avranno effettivamente provate, come ho anche supposto. Anzi voglio anche supporre che ambedue si trovino attualmente in una di queste altre passioni, e che sia delle vivissime dall’un lato, e dall’altro delle piú pure e sentimentali possibili. Né questa nocerà a quella, né essi lasceranno di sentire, in modo da non poter dubitarne, una decisa ed intera differenza di specie dall’una all’altra. Certo è che tutte queste supposizioni non sono chimeriche, e che, generalmente parlando, si