Pagina:Zibaldone di pensieri VI.djvu/284

(3902-3903) pensieri 279



*    A proposito del diminutivo positivato ποίμνιον, di cui altrove, si può notare che anche in francese il vocabolo che significa gregge, e particolarmente gregge di pecore (come ποίμνιον e ποίμνη) o di montoni, è originariamente diminutivo, cioè troupeau per troupe, la quale seconda voce equivarrebbe a grex che forse propriamente è generica come troupe, e significa moltitudine, adunanza ec., secondo che in latino e in italiano tuttogiorno s’adopera (24 novembre 1823).


*    Monosillabi latini. Lac: idea primitiva ec., grec. γάλα γάλακτος, dalla qual voce gli etimologi derivano la latina (24 novembre 1823).


*    Dico altrove che la lingua ebraica non ha voci composte. Si eccettuino molti nomi proprii, come Ab-raham, Ben-iamin, Mi-cha-el, Ierusalem (non è dell’antico ebraico) ec. e forse anche alcuni nomi, non proprii, ma appellativi o cosa simile (24 novembre 1823).


*    L’uomo che ha molta capacità e quindi facilità, prontezza e moltiplicità di assuefazione, per questa medesima causa ha altrettanta capacità, facilità ec. di dissuefazione. Viceversa nel caso contrario. E sempre proporzionatamente, anzi sempre ugualmente, alla misura dell’una capacità risponde quella dell’altra. L’una  (3903) e l’altra o sono la cosa stessa diversamente considerata, o due effetti gemelli d’una stessa causa, che non può produr l’uno senza produr l’altro nel medesimo grado. Dalle medesime cagioni fisiche, morali ec. che producono l’assuefabilità di un uomo o dell’uomo ec. nasce altrettanta sua dissuefabilità. E dall’una si può argomentare all’altra. L’uomo è assuefabile; dunque egli è dissuefabile; o viceversa. Il tale individuo ha tanta capacità di assuefazione; dunque tanta di dissuefazione né piú né meno.