Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
(3711-3712) | pensieri | 125 |
bitare o betare (ma piuttosto quello, sí a causa di rebitare, sí che da batus di bo o bao doveva farsi, secondo la regola, bitare anzi che betare) corrotto dagli scrivani per ignoranza della nostra teoria, e per la stessa cagione non restituito da’ critici ec. Infatti che questi e quelli abbiano esitato su questo verbo, lo dimostra la sua diversa scrittura, bitere, betere, bitire, e il trovarsi in molti codici vivere per bitere (vedi Forcellini) ec. ec. Nel Curcul. I, 2, 52, bitet può cosí essere presente congiuntivo di bitare, come futuro indicativo di bitere ec. (16 ottobre 1823).
* Excisare o excissare. Vedi Forcellini in Excissatus (16 ottobre 1823).
* A quello che altrove ho detto del verbo cillo a proposito di oscillo parrebbe che si opponesse il verbo percello e procello ec. Ma io, qualunque sia l’origine di questi, non credo abbiano che fare con cillo, stante la differenza (oltre le lettere e ed i) della coniugazione de’ perfetti e supini ec. Ben crederò che percello ec. sia da κέλλω, e cosí il semplice cello is perduto, ma non già cillo as ec. Quod os cillent, idest inclinent, praecipitesque (3712) in os ferantur. (Festo appo Forcellini in Cillo). Non è chiaro a un fanciullo che quel cillent è da cillare non da cilleo, né da cillo is? Donde dunque s’ha preso il Forcellini quel suo cillo is? Se già non fosse, come io penso, errore di stampa is per as. Quanto a cilleo che sta in Servio (se non v’è errore) ei potrebbe pur esser da cio, fatto come conscribillo da conscribo ec., benché d’altra coniugazione (cioè della seconda invece della prima) per anomalia, come viso is da video per viso as, e gli altri tali continuativi d’anomala formazione, cioè d’altra coniugazione che della prima, da me in piú luoghi accennati, insieme e separatamente. O forse cilleo è da cieo? (16 ottobre 1823).