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(2864-2865) pensieri 43

di singolare mascolino o neutro, del che ho detto altrove in proposito dalla voce plurale fusa per fusi usata da Simmaco. Le peccata, le fata, le calcagna, le cervella, le fila, le ciglia. Questi plurali corrispondono  (2865) ai rispettivi latini. Le risa: risum i non si trova, né nel Forcellini né nel glossario. Cosí né anche le anella: anellum i. Le letta. Trovasi lectum i in Ulpiano. Vedi il glossario in lectumstratum (30 giugno 1823).


*    Altronde per altrove (del che ho detto, se non erro, parlando di un luogo di Floro, e dello spagnuolo donde, cioè unde, detto, come ora si dice, per ubi) trovasi in Giusto de’ Conti, son. 22 e canz. 2, st. ult., in Angelo di Costanzo, son. 44, e in molti altri, sí esso, come onde o donde per dove ec., massime ne’ trecentisti, in alcuno de’ quali espressamente mi ricordo di aver trovato uno o piú di tali esempi ultimamente. E vedi la Crusca in altronde § 2 ec. (30 giugno 1823).


*    Suppeditare se viene da sub e pedes (vedi Forcellini), donde si ha tolta quella giunta e desinenza d’itare? Io lo credo fatto da qualche participio, e però continuativo d’altro verbo perduto (1 luglio 1823). Cioè da suppedio-suppeditus, conforme a impedio-impeditus, expedio, praepedio ec. che pur vengono da pes, ma non hanno il t nel tema, perché non son fatti da participii. È da notare però che l’i di suppedito è breve, e in suppeditus sarebbe lunga. Ma credo v’abbiano molti altri esempi di questo, che l’i de’ verbi in ito sia sempre breve, ancorché fatti da participii in itus lungo. Certo da’ participii in atus si fa ito breve. Vedi la p. 3619.


*    Gli spagnuoli usano l’avverbio luego, cioè subito, nel principio delle enumerazioni e massime quando s’hanno a recare piú d’un argomento, e recasi il