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24 pensieri (2835-2836)

ristretto in notus (siccome da suesco suetus ec.) del qual verbo noscitare ho detto altrove (28 giugno 1823).


*    Emptito o emtito frequentativo da emo-emptus, emtus. Non vi sarebbe chi appresso Plauto Cas., II, 5, 39, leggesse empsitem per emptitem se si fosse ben posto mente alla teoria ed alla formazione grammaticale de’ frequentativi in ito, ed alla loro derivazione dai participii o supini, e non d’altronde (28 giugno 1823).


*    Ho recato altrove, in proposito dei sinonimi, alcuni esempi di voci che nelle lingue figlie della latina sono passati ad aver per proprii de’ significati ben lontani da quelli che avevano nella latina, e tra queste il verbo quaerere (querer) che nella lingua spagnuola significa velle. Aggiungete l’esempio del verbo latino creare (criar) che in ispagnuolo significa allevare, educare, sí esso come i suoi derivati, crianza, criado ec. (28 giugno 1823).  (2836)


*   Solae communes natos, consortia tecta Urbis habent (apes), magnisque agitant sub legibus aevum. Georgiche, l. IV, v. 153-154. Qui il verbo agito non può esser piú continuativo di quel ch’egli è; e veramente non so chi possa avere il coraggio di dire ch’egli in questo e ne’ simili luoghi sia frequentativo (28 giugno 1823).


*    Ho mostrato altrove che i poeti e gli scrittori primitivi di qualunque lingua non potevano mai essere eleganti quanto alla lingua, mancando loro la principal materia di questa eleganza, che sono le parole e modi rimoti dall’uso comune, i quali ancora non esistevano nella lingua, perché scrittori e poeti non v’erano stati, da’ quali si potessero tòrre, e i quali conservassero quelle parole e modi che già furono in uso. Onde quando una lingua comincia ad essere