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(2685-2686) pensieri 377



*   Ὀλίγου δέω τοῦτο ποιεῖν ἢ παθεῖν· ὀλίγου δεῖν καὶ ἀπόλωλα· ὀλίγου δεῖ τοῦτο γενέσθαι· πολλοῦ γε καὶ δεῖ· πολλοῦ ἢ μικροῦ ἐδέησεν ἢ ἐδέησα· μικροῦ δεῖν ec. Peu s’en faut: beaucoup s’en faut: peu s’en fallut ec, poco mancò che ec., di poco fallò, per poco, per poco non ec. Vedi p. 3817. (1 aprile 1823).


*   A noi pare bene spesso di provar del piacere dicendo, o fra noi stessi o con altri, che noi ne abbiamo provato. Tanto è vero che il piacere non può mai esser presente, e quantunque da ciò segua ch’esso non può neanche mai esser passato, tuttavia si può quasi dire ch’esso può piuttosto esser passato che presente (Roma, 12 aprile 1823).


*   Le ciel qui nous donna la réflexion pour prévoir nos besoins, nous a donné les besoins pour mettre (2686) des bornes à notre réflexion. Études de la Nature, par Jacques-Bernardin-Henri de Saint-Pierre, Paul et Virginie, dans le Dialogue entre Paul et le Vieillard. Paris, de l’imprimerie de Monsieur, 3e édit., tom. IV, p. 132 (Roma 14 aprile 1823).


*   En Europe le travail des mains déshonore. On l’appelle travail méchanique. Celui même de labourer la terre y est le plus méprisé de tous. Un artisan y est bien plus estimé qu’un paysan; loc. cit., p. 136. Tutto l’opposto era fra gli antichi, appresso i quali gli agricoltori e l’agricoltura erano in onore, e l’arti manuali o meccaniche (αἱ βαναυσικαὶ τεχναὶ) e i professori delle medesime erano infami. Vedi Cicerone, de Offic., l. I e l’Economico di Senofonte e quello attribuito già ad Aristotele (14 aprile 1823).


*   Sopra il verbo difendere usato già dagli antichi latini come da’ francesi e dagli antichi italiani e dagli spagnuoli per proibire, vedi Perticari, Apologia di Dante, p. 157 (Recanati, 12 maggio 1823).