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(2608-2609-2610) pensieri 333

poetichissima fra le lingue perfette (non inferiore in detta qualità se non all’italiana, e non agguagliata di gran lunga da nessun’altra), non ha mai prodotto un poeta né un poema che sia o sia stato di celebrità veramente  (2609) europea. Tanto prevagliono le istituzioni politiche alle qualità naturali. ῞Ημισυ γὰρ τ' ἀρετῆς ἀποαίνυται δούλων ἦμαρ (Homer.). E questa osservazione può molto servire a quelli che sostengono la maggiore influenza del governo rispetto al clima. (18 agosto, domenica, 1822).


*   L’immenso francesismo che inonda i costumi e la letteratura e la lingua degl’italiani e degli altri europei non è bevuto se non dai libri francesi e dall’influenza delle loro mode, e coll’andarli a trovare in casa loro, il che, per quanto sia frequente, non può mai esser gran cosa. Laddove Roma e l’Italia da’ tempi del secondo Scipione in poi, e massime sotto i primi imperatori, era piena di greci (greci proprii o nativi d’altri paesi grecizzati); n’eran piene le case de’ nobili, dove i greci erano chiamati e ricevuti e collocati stabilmente in ogni genere di ufficii, da quei della cucina fino a quello di maestro di filosofia ec. ec. (Vedi Luciano περὶ τῶν ἐπὶ μισθῷ συνόντων,  (2610) e l’epigramma di Marziale del graeculus esuriens ec. ec.); n’eran pieni i palazzi e gli offici pubblici: oltre che tutti i ricchi mandavano i figli a studiare in Grecia, e questi poi divenivano i principali in Roma e in Italia, nelle cariche, nel foro ec. Quindi si può stimar quale e quanto dovesse necessariamente essere il grecismo de’ costumi e letteratura, e quindi della lingua in Italia a quei tempi. Aggiunto che anche le donne avevano a sapere il greco, lo studio che tutti piú o meno facevano de’ loro libri, e il piacere che ne prendevano e le biblioteche che ne componevano ec. ec. (18 agosto, domenica, 1822).