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(2332-2333-2334) | pensieri | 175 |
la mediocre civiltà (piú vicina all’eccesso della barbarie, che all’eccesso della civilizzazione a cui, dopo gli assiri, gli egizi, i persiani, erano arrivati anche i greci); e questa li fece padroni del mondo: e sempre che la mezzana civiltà troverassi in mezzo o a popoli non tócchi affatto da incivilimento o a popoli (2333) pienamente inciviliti (quale fu poi il caso de’ settentrionali sull’impero romano, e lo è oggi di nuovo, massime riguardo alla Russia, sul resto d’Europa); sempre che una nazione una patria esisterà in mezzo a popoli che non abbiano mai avuta, o per l’estremo incivilimento abbiano perduta, la nazione e la patria; la mezzana civiltà trionferà di tutto il mondo, e quella nazione che resta, o che nasce, per piccola che sia, diverrà conquistatrice, e segnerà il suo nome nel catalogo delle nazioni che hanno dominato universalmente; finché questo medesimo dominio non la ridurrà allo stato delle potenze da lei vinte e distruggerà il suo potere. Il che oggi, stante la marcia accelerata delle cose umane, avverrà piú presto che non soleva anticamente.
In questo catalogo delle nazioni dominanti ne’ diversi tempi, dove io ho detto l’Asia, tu devi dividere e porre successivamente le diverse nazioni dell’Asia ch’ebbero impero: gl’indiani forse, e prima di tutti; gli assiri, i medi, i persiani, forse (2334) anche i fenici e i loro coloni cartaginesi ec. E l’impero francese (nato, vissuto e morto in vent’anni, il che serve di prova di fatto a ciò che dico sulla fine della pagina precedente) merita anch’esso un posto fra questo genere d’imperi. Perocché, sebbene la nazion francese è la piú civile del mondo, pure ella non conseguí questo impero se non in forza di una rivoluzione, che, mettendo sul campo ogni sorta di passioni e ravvivando ogni sorta d’illusioni, ravvicinò la Francia alla natura, spinse indietro l’incivilimento (del che si lagnano infatti i bravi filosofi monarchici), ritornò