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(1315-1316) | pensieri | 83 |
* Il successivo cambiamento delle disposizioni dell’animo di ciascun uomo secondo l’età è una fedele e costante immagine del cambiamento delle generazioni umane nel processo de’ secoli (e cosí viceversa). Eccetto che è sproporzionatamente rapido, massimamente oggidí, perché il giovane di venticinque anni non serba piú somiglianza alcuna col tempo antico, né veruna qualità, opinione, disposizione, inclinazione antica, come l’immaginazione, la virtú ec. ec. ec. (13 luglio 1821).
* Alla p. 1256, fine. E tanto è vero che l’idea di questa tal bellezza non venga da tipo ec. ma da inclinazione naturale e da senso affatto indipendente dalla sfera del bello e del conveniente, (1316) che la inclinazione chiamata da Aristofane πρὸς κρέας μέγα (vedi assolutamente il Menagio, ad Laert., Polemon, IV, 19) fa parer bella e desiderare ai libidinosi una βαθυκολπία eccessiva e maggiore assai delle proporzioni generali e seguite comunemente dalla natura, e quindi non bella. Applicate questa osservazione a tutte le altre idee che ha della bellezza femminile il λίχυος πορνῆς ἐπαγαλλόμενος πυγῇσιν (Crate Tebano, Cinico, ap. Laerzio, in Crat. Theb., VI, 85. Vedi quivi il Menagio). Idee diverse da quelle piú stabilite e comuni e non per tanto radicatissime e sensibilissime in loro, che altrove non riconoscono e non sentono la bellezza femminile (13 luglio 1821).
* La nostra lingua ha, si può dire, esempi di tutti gli stili e del modo nel quale può essere applicata a tutti i generi di scrittura, fuorché al genere filosofico moderno e preciso. Perché vogliamo noi ch’ella manchi e debba mancare di questo, contro la sua natura, ch’é di essere adattata anche a questo, perché è adatta a tutti gli stili? Ma nel vero, quantunque l’esito sia certo, non s’é fatta mai la prova di applicare la buona