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(1884-1885-1886) pensieri 423

non perché tale si stima. Quindi osservate quanta parte abbia la fortuna nell’esito delle opere umane e nella fama o nell’oscurità degli uomini. Essendo certissimo che se oggi uscisse alla luce un’opera poetica di merito assolutamente uguale o superiore a quello dell’Iliade, lasciando da parte  (1885) l’invidia, le cabale, le superstizioni, le pedanterie; la sola differenza di prevenzione, differenza inevitabile, perché Omero è stato tanti secoli prima di noi, farebbe che il lettore il piú di buon gusto e imparziale provasse assolutamente e senza confronto maggior diletto e sentimento di bellezza leggendo l’Iliade, che leggendo la nuova poesia. Tanto piccola parte del bello consiste in cose e qualità intrinseche ed inerenti al soggetto e indipendenti dalle circostanze e invariabili; e tanto piccola parte del diletto che reca il bello deriva da ragioni costanti, essenziali al soggetto e comuni a tutti i soggetti della stessa natura, e a tutti gl’individui e tempi che ne possono godere (10 ottobre 1821).


*   Un uomo famoso per dissipazioni e sfrenatezze e fortune galanti e infedeltà in amore fa grand’effetto nelle donne con questa sola fama, ma forse nelle donne modeste e timide e avvezze ad esser fedeli, piú che nelle altre. La franchezza, il brio,  (1886) la sfrontatezza ec. fa sempre fortuna in amore ed è quasi indifferentemente necessaria e felice con ogni sorta di donne, perch’è quasi l’unico mezzo di ottenere; ma, considerata semplicemente come mezzo di piacere e di far effetto sulle prime, è certo ch’egli è piú potente sulle donne modeste, ritirate, paurose, poco solite agl’intrighi ec. che nelle loro contrarie.

Viceversa l’uomo serio e sostenuto, oppur modesto e affabile, senza pretensioni e senza ardimenti, l’uomo che non si getta punto alla donna, o perché non sappia né ardisca o perché non voglia, l’uomo ritirato ec. fa molto maggior effetto nelle donne dissipate, fran-