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(1814-1815-1816) pensieri 383

contrario delle lingue primitive, della nostra e della francese stessa ne’ suoi principii, dove il familiare sempre si sente, perché è somma in quei tempi la proprietà della favella, come ho detto p. 1809, fine. Dal che segue che il discorso e la scrittura francese si confondano nel loro spirito in modo, che la stessa uniformità distrugge il senso della familiarità. Giacché se leggendo un libro francese ti par di sentire uno che parli, sentendo uno che parli, ti par di leggere, e cosí tu non sai bene da qual parte stia la familiarità. Cosí necessariamente deve accadere in una lingua unica, come la francese, e cosí  (1815) pure accade rispetto a’ suoi stili. Oltreché l’eccessivo spirito sociale de’ francesi, raffinando sempre piú il linguaggio quotidiano (anche quello del volgo proporzionatamente), l’avvicina sempre piú allo scritto, e quindi sempre piú gli toglie del familiare; e l’eccessiva inclinazione della letteratura francese ad esser volgare, a imitare, trattare, nutrirsi, formarsi quasi esclusivamente di ciò che spetta alla conversazione de’ suoi nazionali, l’avvicina sempre piú al parlato, e procurandole l’eleganza dell’epigramma, sempre piú le toglie quella della poesia, dell’eloquenza ec. divisa dal volgo. Questa inclinazione reciproca dello scritto verso il parlato, e viceversa, è quello che ha reso la lingua francese qual ella è, geometrica, unica, assolutamente moderna ed universale quasi per natura (30 settembre 1821).


*   La noia è la piú sterile delle passioni umane. Com’ella è figlia della nullità, cosí è madre del nulla: giacché non solo è sterile per se, ma rende tale tutto ciò a cui si mesce o avvicina ec. (30 settembre 1821). (1816)


*   Il nostro gl non si pronunzia schiacciato se non seguito dall’i, onde si pronunzia sciolto in Anglante, Egle, globo, glutine. Nella parola Anglico o Anglicano