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24 | pensieri | (1236-1237) |
può significare.
Cosí cuore, in quel senso metaforico che è sí comune a tutte le lingue moderne fin dai loro principii, era voce sconosciuta in detto senso alle lingue antiche, e non però era sconosciuta l’idea ec., ma non bene distinta da mente, animo ec. ec. ec. Cosí immaginazione o fantasia, per quella facoltà sí notabile ed essenziale della mente umana, che noi dinotiamo con questi nomi, ignoti in tal senso alla buona latinità e grecità, benché da esse derivino. Ed altri nomi non avevano per dinotarla, sicché anche queste parole, italianissime, e questo senso, vengono da barbara origine (28 giugno 1821). (1237)
* Né solamente col progresso dello spirito umano si sono distinte e denominate le diverse parti componenti un’idea che gli antichi linguaggi denominavano con una voce complessiva di tutte esse parti o idee contenute, ma anche si sono distinte e denominate con diverse voci non poche idee che, per essere in qualche modo somiglianti o analoghe ad altre idee, non si sapevano per l’addietro distinguer da queste e si denotavano con una stessa voce, benché fossero essenzialmente diverse e d’altra specie o genere. Vedi, per esempio, quello che ho detto p. 1199-200 circa il bello, e quello ch’essendo piacevole alla vista non è però bello, né appartiene alla sfera della bellezza, benché ne’ linguaggi comuni si chiami bello e l’intelletto volgare non lo distingua dal vero bello.
Da queste osservazioni e da quelle del pensiero precedente, inferite: 1°, Che quelli i quali scartano tali nuove parole o termini e vietano la novità nelle lingue, pretendono formalmente d’impedire l’andamento e rompere il corso e fermare immobilmente e per sempre il progresso dello spirito umano, posto il quale la lingua necessariamente progredisce e si arricchisce di parole sempre piú precise, distinte, sottili, uniformi ed universali, e, insomma, di termini; e