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(1701-1702) pensieri 319



*   Le idee concomitanti, che ho detto esser destate dalle parole anche le piú proprie, a differenza dei termini, sono: 1o, Le infinite idee, ricordanze ec. annesse a dette parole, derivanti dal loro uso giornaliero e indipendenti affatto dalla loro particolare natura, ma legate all’assuefazione e alle diversissime circostanze in cui quella parola si è udita o usata. S’io nomino una pianta o un animale col nome linneano, invece del nome usuale, io non desto nessuna di queste idee, benché dia chiaramente a conoscer la cosa. Queste idee sono spessissimo legate alla parola (che nella mente umana è inseparabile dalla cosa, è la sua immagine, il suo corpo, ancorché la cosa sia materiale, anzi è un tutto con lei e si può dir che la lingua, riguardo alla mente di chi l’adopra, contenga, non solo i segni delle cose, ma quasi le cose stesse),  (1702) sono, dico, legate alla parola piú che alla cosa, o legate a tutte due in modo che, divisa la cosa dalla parola (giacché la parola non si può staccar dalla cosa), la cosa non produce piú le stesse idee. Divisa dalla parola o dalle parole usuali ec., essa divien quasi straniera alla nostra vita. Una cosa espressa con un vocabolo tecnico non ha alcuna domestichezza con noi, non ci desta alcuna delle infinite ricordanze della vita ec. ec., nel modo che le cose ci riescono quasi nuove e nude, quando le vediamo espresse in una lingua straniera e nuova per noi; né si arriva a gustare perfettamente una tal lingua, finché non si penetra in tutte le minuzie e le piccole parti e idee contenute nelle parole del senso il piú semplice. 2, Le idee contenute nelle metafore. La massima parte di qualunque linguaggio umano è composto di metafore, perché le radici sono pochissime e il linguaggio si dilatò, massimamente a forza di similitudini e di rapporti. Ma la massima parte di queste metafore, perduto il primitivo senso, son divenute cosí proprie, che la cosa ch’esprimono non può espri-