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298 | pensieri | (1665-1666-1667) |
che una musica non significante non diletta se non gl’intendenti, i quali si fanno, mediante l’assuefazione, de’ particolari generi e fonti di piacere. E se l’uomo, udendo una musica espressiva o no, non l’applica seco stesso a qualche significazione, o se l’applica ad una significazione che non le conviene, egli ne proverà o nessun diletto o minore proporzionatamente. Questo è costante e universale. E però gli animi non (1666) sensibili poco son dilettati dalla musica. Tanto è vero che il di lei singolare effetto non deriva dall’armonia, in quanto armonia, ma da cagioni estranee alla essenza dell’armonia, e quindi alla teoria della convenienza e del bello (10 settembre 1821).
* Si dice tutto giorno, aria di viso, fisonomia ec., e la tal aria è bella, la tale no, e aria truce, dolce, rozza, gentile ec. ec. In maniera che bene spesso, non trovando difetto in nessuno de’ lineamenti, o non trovandovi pregio, si trovano però difetti o pregi, bellezza o bruttezza nell’aria del viso. Non è questa una prova che il bello o brutto della fisonomia non dipende nella principal parte dalla convenienza, ma dalla significazione, e quindi non è propriamente bellezza né bruttezza? Notate anche il nome di aria che si è dato a questa significazione generale di una fisonomia, appunto perch’ella, consistendo in sottilissimi rapporti colle qualità non materiali dell’uomo, è una cosa impossibile a determinarsi e quasi aerea. (1667) Ond’é che i giudizi differiscono intorno alla bellezza umana forse piú che a qualunque altra, quando parrebbe che dovesse accadere l’opposto. Aria ec. si applica anche alle fisonomie non umane (10 settembre 1821).
* Vedi tu un uomo o una donna? A qual parte corri subito? al viso, massime s’é di diverso sesso. T’é nascosto il viso, e il personale o altro ti par bello o ti muove a curiosità di conoscerla? Tu non sei contento se non