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244 | pensieri | (1578-1579) |
vi par tutt’altra da quella di prima ec. ec. Quest’osservazione si può molto amplificare e distinguere in molte parti.
Un viso irregolare con un bell’occhio par bello, con occhio insignificante si troverà regolare ma non bello. Dunque quello che noi chiamiamo bello nell’umana fisonomia, ch’è singolarmente proprio della bellezza di essa, quell’effetto particolare ch’essa produce e che non è prodotto da verun’altra regolarità, quell’effetto che si potrebbe considerare come assoluto, non appartiene al bello (oltre che anch’esso varia secondo gl’individui ec.), ma alla significazione, e deriva da una cagione simile a quella per cui si giudicano universalmente belle le donne βαθύκολποι.
Parecchie fisonomie di animali somigliano all’umana. Osservate e vedrete che questa somiglianza siede principalmente nell’occhio. E generalmente parlando l’occhio di ciascun animale (1579) determina la sua fisonomia e l’impressione ch’ella ci fa. Un animale senz’occhi, o i cui occhi non si vedano o sien fatti diversamente dai nostri, come quelli delle lumache, tali animali non hanno fisonomia per noi; talora neppur ci paiono appartenenti al nostro genere, cioè al regno animale. E lo ci parrebbero se avessero occhi simili ai nostri, quando anche tutto il resto della loro forma differisse affatto dalle forme generalmente comuni agli animali. L’occhio insomma sembra essere il costituente di ciò che si chiama fisonomia, e quasi anche, almeno nella nostra idea, di tutto l’aspetto dell’animale.
L’altezza della fronte è indizio di talento, d’anima nobile, suscettibile, capace ec. Vedi Lavater. E l’altezza della fronte è bellezza e piace; e viceversa la bassezza.
Il volto è la parte piú significativa dell’uomo. E il volto è la parte principale della bellezza umana, come ho sviluppato altrove (28 agosto 1821).