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170 | pensieri | (1454-1455-1456) |
almeno originariamente. E ciò, 1o, perché la facilità di assuefarsi ec., che forma i grandi ingegni, cagiona naturalmente ed include anche la facoltà della memoria ec.; 2o, perché un ingegno senza memoria, ancorché sia grande, non si conosce per tale, non potendo produrre notabili effetti ec.
Del resto la facoltà di assuefazione in che consiste la memoria è indipendente in molte parti dalla volontà, come altre assuefazioni (1455) materiali e fuor della mente ec. Il che si vede sí per mille altre cose, sí perché spessissimo una sensazione provata presentemente ce ne richiama alla memoria un’altra provata per l’addietro, senza che la volontà contribuisca o abbia pure il tempo di contribuire a richiamarla. Cosí un canto ci richiama, per esempio, quello che noi facevamo altra volta udendo, quello stesso canto ec. Cosí l’Alfieri nel principio della sua Vita osserva una sua rimembranza che fa al proposito ec. (4 agosto 1821).
* La forza dell’assuefazione nell’uomo, e come lo sviluppo di tutte le sue facoltà dipenda da essa, si può vedere ne’ suoi organi esteriori, paragonando quelli de’ fanciulli (e piú de’ bambini) a quelli degli adulti, non relativamente alle abilità particolari, ma all’uso quotidiano che fa ciascun uomo di detti organi, per esempio delle mani. Le quali troveremo inettissime ne’ fanciulli a quelle medesime cose che noi piú facilmente operiamo. E ciò non già per la sola debolezza ec. degli organi, inerente a quella età, ma anche del tutto indipendentemente da questa, per la mancanza, sí delle assuefazioni (1456) particolari a questa o quella operazione, sí dell’esercizio generale che abilita l’organo ad eseguir senza il menomo stento una operazione del tutto nuova ec., delle quali, rispetto, per esempio, alle mani, ce ne capita tuttogiorno. Cosí che osservando gli organi esteriori de’ fan-