loro figliuoli, anzi massimamente in simili casi, e femmine o maschi ec. ec.), ogni volta che i vecchi non hanno deposto i desiderii giovanili ed ogni volta che i giovani, ancorché innocentissimi ed ottimi, non si conducano da vecchi. Cosí tra fratelli e sorelle ec. ec. Tanto naturalmente l’amor proprio inseparabile dai viventi, produce e quasi si trasforma nell’odio degli altri oggetti, anche di quelli che la natura ci ha maggiormente raccomandati (al nostro stesso amor proprio) e resi piú cari (22 giugno 1821).
fine del secondo volume.