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(1180-1181) pensieri 465

una lingua tutta diversa da quella in cui gli antichi chinesi le leggevano (17 giugno 1821).


*    Dell’antico significato di fabula, onde favella, e di μὺθος, vedi le note Variorum al I libro di Fedro, prologo, verso ultimo (18 giugno 1821).


*    Noi diciamo fuso, sostantivo mascolino singolare, e fusa, plurale femminino, secondo la proprietà della lingua nostra di dare a parecchie voci nel plurale la desinenza del neutro plurale latino, del che vedi il Ciampi, De usu linguae italicae saltem a saeculo sexto, dove mostra come molti di questi nostri plurali femminini in a derivino da un latino popolare  (1181) ec. Queste tali desinenze italiane pare che indichino de’ neutri latini corrispondenti, e quel fusa dell’italiano pare che indichi un neutro latino fusum, o almeno il suo plurale fusa; come da brachia facciamo le braccia, da cornua le corna, da genicula, diminutivo di genua (Forcellini, le ginocchia(il glossario ha anche genuculum o genuclum e ginochium); da poma le poma, da ossa le ossa, da fila le fila, da membra le membra, da fundamenta le fondamenta, da castella le castella, da labia le labbia, da labra le labbra, da gesta le gesta, da ligna, vestigia le legna, le vestigia, da ova le uova, da terga le terga, da flagella le flagella, le cervella, ec. le vestimenta, le ornamenta (vedi la Crusca in Vestimento) ec., le corna, le ciglia ec., da vasa le vasa (Crusca e Tansillo, Podere, capit. III, terz. 2), ec. Notate che quando gesto significa gestus us, non diciamo le gesta ma i gesti. E allora solo diciamo le gesta, quando gesto si piglia in senso neutro, e vuol dire cosa fatta, come in Cornelio Nepote Obscuriora sunt eius gesta pleraque (vedi il glossario in Gesta). Cosí diciamo interiori aggettivamente, ma le interiora (ed anche però gl’interiori) assolutamente per entragni, cioè in senso neutro, come Vegezio, Torsiones vocant, et inte-