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(974-975) pensieri 309

straniere che hanno coltivate, ne hanno penetrato cosí bene il gusto ec. quanto mai possa fare uno straniero, e forse anche talvolta quanto possa fare un nazionale (cosa per altro rara, che, eccetto il Ginguené, non credo che si trovi autore francese, massime oggidí, che abbia saputo o sappia giudicare con verità della lingua e letteratura italiana; e cosí discorrete delle altre). E non ignoro quanto debbano massimamente le lingue e letterature orientali ai  (975) dotti francesi di questo e del passato secolo. Ma questi tali dotti presenti o passati hanno parlato o parlano e piú modestamente della lingua e letteratura loro e piú cautamente e con piú riguardo delle altrui, siccome è costume naturale di chiunque meglio e maturamente ed intimamente conosce ed intende (20-22 aprile, giorno di Pasqua, 1821). Vedi p. 978, capoverso 3.


*   Tra i libri diversi si annunziano le Lettere sull’India di Maria Grahan, autrice di un giornale del suo soggiorno nell’India, nelle quali campeggia un curioso paragone del sanscrito col latino, col persiano, col tedesco, coll’inglese, col francese e coll’italiano, e si parla pure a lungo delle principali opere composte in sanscrito. Biblioteca Italiana, vol. IV, p. 358, novembre 1816, n. 11, Appendice, Parte italiana, rendendo conto del Giornale Enciclopedico di Napoli n. 5°. (22 aprile 1821).


*    Il sistema di Copernico insegnò ai filosofi l’uguaglianza dei globi che compongono il sistema solare (uguaglianza non insegnata dalla natura, anzi all’opposto), nel modo che la ragione e la natura insegnavano agli uomini ed a qualunque vivente l’uguaglianza naturale degl’individui di una medesima specie (22 aprile 1821).